Boom dei Cammini in Italia, l’effetto volano di un’esperienza bella
Sempre più italiani decidono di vivere il proprio tempo libero, e spesso la maggior parte delle proprie vacanze, andando a piedi. Se il 2021 è stato l’anno del ritorno ai Cammini, il 2022 si prospetta come l’anno di un vero e proprio boom. Rileggendo i dati della quinta edizione di “Italia, Paese di Cammini”, dossier curato da Terre di Mezzo Editore, ci si rende conto che in pochissimo tempo il viaggio lento è entrato nel cuore a decine di migliaia di persone, tra cui numerosi giovani. E sta diventando volano di un’economia che, partendo da una ricerca di benessere, rispetta l’ambiente, valorizza il territorio, offre a chi vive in aree non interessate dal turismo di massa un’alternativa all’emigrazione per cercare lavoro.
Indice:
A “Fa’ la cosa giusta”, a Milano, il nuovo dossier sui Cammini
Sarà quindi molto, molto interessante vedere cosa emergerà dal nuovo sondaggio, che è in corso fino al 5 marzo e verrà presentato alla Fiera Fa’ la cosa giusta!, in programma a Milano dal 24 al 26 marzo. Chi vuole partecipare, – perché ha camminato, cammina o ha intenzione di camminare in futuro – deve soltanto collegarsi al sondaggio on line e dare le proprie risposte.
Per conoscere il mondo dei Cammini, non c’è, almeno in Italia, un riferimento migliore. Il dossier di Terre di Mezzo, infatti, di anno in anno raccoglie ed elabora le testimonianze dirette dei camminatori e i dati di associazioni e di enti che rilasciano le Credenziali e i Testimonium, cioè i documenti di partenza e di arrivo. E’ quindi, al momento, la raccolta di informazioni a più ampio e completo raggio. E poiché conoscere è presupposto indispensabile per migliorare, il dossier contiene un potenziale di crescita per tutti i Cammini.
In aumento sia i camminatori che i Cammini
I numeri dell’ultimo rilevamento raccontano tanti passi avanti e di fenomeni significativi. Nel 2021 in Italia si sono cimentate nel viaggio a piedi oltre 80 mila persone. Per 21 su 100 si trattava della prima volta. La destinazione preferita, sia di chi è partito sia di chi progetta di partire, è il Cammino di Santiago, ma riscuote tantissimo interesse anche la Via Francigena, seguita da la Via degli Dei e il Cammino nelle Terre mutate. Tantissimi partono alla ricerca del benessere personale, ma molti – soprattutto quelli che hanno maggiore esperienza – sono spinti dalla voglia di conoscere meglio i territori che scelgono di attraversare. Colpisce una presenza importante di camminatori statunitensi sui sentieri italiani e fa ben sperare la nascita di numerosi nuovi Cammini. Inoltre aumentano quelli che si muniscono di credenziali, consapevoli che per il camminatore costituiscono un simbolo e un ricordo importante.
Sono 14, in particolare, quelli che hanno iniziato la distribuzione della Credenziale proprio negli anni più difficili della pandemia (2020 e 2021): il Cammino francescano della Marca, il Cammino di Don Tonino, Le Vie del Viandante, la Via dei Lupi, il Cammino del Salento, il Cammino dei Borghi Silenti, il Cammino del Deserto, il Grande Cammino del Monferrato, il Cammino degli Aurunci, la Via dei Gessi e dei Calanchi, Kalabria Coast to Coast, la Via Vandelli, il Cammino di San Giacomo in Sicilia e il Cammino di Dante nel Casentino.
A quando un Osservatorio, in Italia?
Molti altri passi avanti, evidenzia il dossier, si potrebbero fare. Il modello, in termini sia quantitativi che di qualità dei servizi, è il Cammino di Santiago, che nel 2021 è stato percorso da circa 180 mila persone e, prima della pandemia, ne registrava almeno il doppio. Più organizzato ed economico, per molti è un obiettivo e per molti un’esperienza già vissuta che genera aspettative nei confronti degli altri Cammini, soprattutto in termini di economicità degli alloggi. Ma se Santiago è quello che è si deve a un’evoluzione nel tempo, notevolmente aiutata dall’apposito Osservatorio, che da decenni fornisce puntualmente statistiche che vengono tradotte in piccoli e grandi cambiamenti strutturali.
In Italia non c’è un organismo del genere.
Però c’è il team di Terre, che con la collana Percorsi ha dedicato 75 titoli ai Cammini – italiani e non – ed ha, quindi, una visuale a 360 gradi. Per questo Isabella Pavan, responsabile della collana, è la persona giusta per capire cosa sta cambiando in così poco tempo. Certamente, la voglia di libertà maturata negli anni del Covid ha risvegliato l’attrazione verso spazi aperti e movimento. Ma il fattore scatenante è, a suo parere, quello della tendenza a replicare il bello. Molto, se non tutto, è iniziato con Santiago, perché più si cammina e più si vorrebbe camminare e i tanti italiani che lo hanno scoperto perché più famoso sono diventati desiderosi di sperimentarsi su altri percorsi.
Si è innestato così un circuito virtuoso che ha generato il rilancio della Via Francigena e, man mano, la nascita di altri Cammini. I primi, dopo la VF, che sono nati in modo originale – spiega Pavan – sono Di qui passò Francesco e il Cammino di San Benedetto. Ma il vero volano sono le persone che, avendo vissuto qualcosa che li ha gratificati, si sono proposti di realizzare qualcosa di simile nel proprio territorio. Se tanti Cammini sono nati in questi anni, quindi, è per l’effetto moltiplicatore di un’esperienza bella.
In 7 zaini su 10 c’è una Guida cartacea
Anche la qualità sta migliorando. “Rispetto a qualche anno fa – sottolinea – c’è crescente consapevolezza di come si costruisce, gestisce e mantiene un Cammino. Ci sono tante buone pratiche cui guardare, sia all’estero che in Italia, e fortunatamente sta aumentando la capacità di andarle a cercare, di coglierle e di metterle nel proprio progetto”.
E’ facile prevedere che saranno parecchie, quindi, anche le novità editoriali legate ai nuovi percorsi. E se un cammino inizia, prima di tutto, da una poltrona o da una libreria, sfogliando una Guida che ci fa venir voglia di partire, vuol dire che anche il lavoro di chi le pubblica sta contribuendo a far crescere il numero dei camminatori. O, come preferisce dire Isabella Pavan, di chi fa un’esperienza bella. Le Guide cartacee si trovano negli zaini di 7 viandanti su 10 ma non solo per sapere dove andare a dormire. Per questo dietro ognuna di loro c’è un’accurata opera di ricerca e di dosaggio: “La Guida è uno strumento funzionale ma anche di innamoramento. Oltre a informazioni di servizio bisogna trasmettere emozioni”. E di italiani pronti ad emozionarsi camminando ce ne sono parecchi e adesso sono, probabilmente più dell’anno scorso. Ma ce lo dirà il prossimo sondaggio.
Vivo a Roma e in Trentino. Giornalista professionista, appassionata di outdoor, scrivo prevalentemente sulle tematiche legate alla montagna, al trekking e ai cammini. Mi piace condividere le meraviglie che incontro, e per questo collaboro all’organizzazione di trekking in posti poco conosciuti, dal Molise all’Australia.
• [email protected]