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Scritto da Daniela De Sanctis

La Sicilia orientale è ancora più bella vista a piedi

Se in queste settimane invernali avete già voglia di percorrere sentieri in maglietta e pantaloncini e siete a caccia di nuove idee, la recentissima “La Via Fabaria. 300 chilometri in cammino da Agrigento all’Etna”, pubblicato da Terre di mezzo Editore, è quello che fa per voi. Un volumetto scritto a 6 mani conduce lungo un nuovo itinerario, facendoci scoprire che la Sicilia orientale è ancora più bella vista a piedi.

Davide Comunale, Irene Marraffa e Salvatore Balsamo sono non solo gli autori ma, in parte, gli artefici di questa nuova opportunità, che consente al territorio di valorizzarsi anche negli angoli meno celebri ed al crescente popolo dei camminatori di vivere un’esperienza davvero ricca di stimoli. Civiltà greca, romana, araba, normanna, borbonica hanno lasciato la loro impronta in queste terre già ricche, di per sé, di una variegata bellezza. Prima ancora di scrivere la Guida, spinti unicamente dalla passione, hanno tracciato o ricucito o diseppellito un percorso che si era perso in secoli di storia tra glorie e abbandoni. Il loro lavoro, insieme a quello di altri componenti della Associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, anzi, la loro dedizione ha consentito – scrive Miriam Giovanzana, direttrice di Terre di mezzo Editore – una vera e propria rinascita, da godere e, letteralmente, annusare nei suoi effluvi nei vari momenti dell’anno, ognuno dei quali ha una magia e un aroma da regalare a chi lo attraversa.

Come è strutturata la Guida

Una ricca parte introduttiva racconta come è nato questo percorso e come, in tutta l’isola, si sono formate man mano le Vie che, oggi, costituiscono o potranno costituire attuali e futuri Cammini. Nate inizialmente, in epoca romana, come percorsi finalizzati al piccolo commercio, queste tracce sono diventate sempre più importanti con le guerre, i pellegrinaggi, i contatti sempre più frequenti con l’Oriente. E’ così che nascono, in epoca normanna, porzioni di strada che, per parallelismo tra Franchi e Normanni, vengono denominate con lo stesso appellativo del pellegrinaggio di Sigerico: Vie Francigene.

E’ per opera dell’Associazione Amici dei Cammini Francigeni in Sicilia se queste vicende sono state ricostruite e se, oggi, possiamo camminare su quattro percorsi ricostruiti con un grande lavoro e gestiti, oggi, in collaborazione con le amministrazioni locali. La Fabaria – dall’arabo fawar (pozza d’acqua) – è quello più meridionale. 

Per affrontarlo, il volumetto mette a disposizione una serie di informazioni di servizio sulla preparazione necessaria, l’equipaggiamento, i periodi migliori, le varianti percorribili. Pagine preliminari a quelle della sezione Percorsi, che descrive in modo dettagliato tutte le tappe.

Ogni tappa è corredata da una cartina essenziale, informazioni tecniche sui dislivelli e le distanze, descrizione del percorso e indicazioni sulle peculiarità storiche e artistiche da non perdere.

Gli itinerari e i percorsi

La Via Fabaria è lunga 300 chilometri e conduce dalla Valle dei Templi di Agrigento fino a Randazzo, ai piedi dell’Etna, traversando paesaggi ricchissimi di bellezze naturali, arte, storia. Si divide in tre parti.

La prima, seguendo un’antica via di costa tra le marne e le argille delle spiagge del Sud, conduce a Gela, che ha vissuto gli splendori dell’era di Federico II e le deturpazioni dell’inciviltà industriale del Novecento. Si piega poi verso l’interno, toccando luoghi noti come Caltagirone e meno noti come Grammichele, città dalla particolarissima pianta esagonale, per arrivare a Lentini, luogo ricco di memorie che partono dalla colonizzazione greca.

La seconda parte si snoda completamente all’interno, e conduce attraverso pianure di profumati agrumeti alla città di Catania. Consigliato dagli autori, qui, un tratto su rotaia, la Circumetnea, fino a Paternò e, da lì, attraverso borghi di impronta normanna fino a Maniace, sede di un’antica abbazia, e a Randazzo. 

Per gli appassionati del barocco, una grande tentazione è la variante Iblea, che da Grammichele attraversa l’entroterra fino al mare Ionio, passando per centri artistici come Modica, Ragusa e Noto. 140 chilometri da percorrere in 7 comode tappe, dove c’è davvero tanto da vedere.

Le 13 tappe richiedono ai camminatori un po’ di allenamento, per affrontare dai 20 ai 30 chilometri al giorno, con dislivelli che, in alcuni casi, arrivano a 700 metri. Per come è strutturata, la Via Fabaria è fruibile anche a piccole porzioni, dedicandole un week end lungo o una settimana, che sicuramente avranno l’effetto di far venir voglia di percorrerla tutta.

Per ogni necessità, si può contare sui comitati di accoglienza organizzati tappa per tappa. Tutte le informazioni su www.viefrancigenedisicilia.it

Conclusioni

Questa Guida è l’ideale per chi è alla ricerca di nuove idee per i propri viaggi a piedi. Fa venire voglia di preparare subito lo zaino. Di esplorare i tesori non nascosti che abbiamo la fortuna di avere nel nostro Paese.

C’è da augurarsi che questo bel lavoro di riscoperta prosegua con convinzione e trovi il giusto risalto.  

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Daniela De Sanctis
Daniela De Sanctis

Vivo a Roma e in Trentino. Giornalista professionista, appassionata di outdoor, scrivo prevalentemente sulle tematiche legate alla montagna, al trekking e ai cammini. Mi piace condividere le meraviglie che incontro, e per questo collaboro all’organizzazione di trekking in posti poco conosciuti, dal Molise all’Australia.
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