Trekking nella bellezza: a piedi intorno al lago di Garda
Ottobre è sempre un mese in cui gli appassionati di trekking si chiedono, con una certa irrequietezza, dove andare a camminare nei mesi a venire senza gli impedimenti della stagione invernale.
Un’ottima opzione, cui in genere si tende a pensare in termini prettamente turistici, è offerta dal lago di Garda, che non ha solo ville e borghi ma ottimi sentieri, talmente estesi che ne fanno il giro completo; a percorrerlo tutto, ci vogliono quasi due settimane.
Se l’idea solletica, uno strumento fondamentale per passare all’azione è la guida realizzata da Giorgio Barchiesi, Il grande giro del Garda, recentemente pubblicata da Terre di Mezzo. Un volumetto prezioso per andare alla scoperta di questo itinerario e gustarlo in tutte le sue particolarità, sia quelle conosciute che quelle più difficili da scovare.
Indice:
Come è realizzata la Guida
Il lago di Garda, a cavallo tra Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige, è il più grande d’Italia, e il trekking che ne copre il perimetro è lungo 190 chilometri, ricchi di bellezze naturali quanto di bellezze artistiche. In 140 pagine l’autore, che insieme a Fulvio Bortolotti ha tracciato l’itinerario, descrive accuratamente questo percorso, che comprende tutte le possibili declinazioni di un tracciato: dal lungolago rilassante e accessibile a tutti al sentiero di montagna che porta a osservare il lago da oltre 1100 metri di altezza. Pregio di questa Guida è mettere insieme, con efficace sintesi, tutti questi aspetti. Leggendo, chi si accinge a preparare lo zaino inizia a rendersi conto che si troverà in uno dei contesti più vari che possano capitare in un breve viaggio a piedi: arte, storia, bellezze naturali che vanno dalla macchia mediterranea al paesaggio prealpino, dal canneto al bosco di conifere.
Per meglio rendere l’idea di questa varietà, ma anche della rilevanza di ogni singolo aspetto, la Guida dedica una pagina a ciascun argomento specifico: le spiagge, le terme, la navigazione, eremitaggio, torrentismo, il mondo sotterraneo e quello subacqueo, le isole, l’enogastronomia, le fortificazioni, i castelli. Inframezzati tra una tappa e l’altra del percorso, questi approfondimenti non solo forniscono utilissime segnalazioni ma creano un perfetto equilibrio tra la parte “operativa” (spostarsi, trovare alloggio ecc.) e quella di osservazione.
La sezione “Il percorso”, come sempre, racconta tutto quel che c’è da sapere sul piano operativo: dati altimetrici e chilometrici, strutture ricettive, descrizione dei sentieri. Ma offre anche numerose segnalazioni dei punti di interesse storico e artistico, corredate da brevi indicazioni e foto. Ogni tappa è corredata da cartina e da una riproduzione grafica del dislivello.
Gli Itinerari e percorsi descritti
L’intero giro del lago a piedi dura 12 giorni, ma le opzioni sono molteplici. Chi ha meno tempo può interrompere l’anello e riprenderlo successivamente o optare per una versione a porzioni, che consenta di tornare indietro con i mezzi.
Due, quattro o sette giorni sono, comunque, più che adatti ad un percorso di piena soddisfazione che consenta di dedicarsi agli aspetti preferiti: lago dall’alto, archeologia, colline e montagne, castelli. Persino cartiere del XV secolo.
Luogo ideale di arrivo e partenza è Peschiera, ma anche Desenzano è raggiungibile in treno e consente di iniziare facilmente il trekking. I percorsi sono per tutti i gusti e per tutti i livelli di preparazione: dalle tappe completamente in piano, con sentieri accessibili a carrozzelle e passeggini, ai dislivelli di oltre 1100 metri che hanno inizio da Malcesine. Accingendosi a questo itinerario bisogna tener presente che la sua attrattiva principale non sta nell’impegno fisico che richiede ma nella ricchezza che propone: le 4 tappe da Gardone Riviera fino a Peschiera sono 4 tappe alla portata di tutti ma anche un concentrato di storia (il Vittoriale degli Italiani a Salò) e archeologia (la villa romana e il museo archeologico Rambotti a Desenzano, le Grotte di Catullo a Sirmione).
Per quanto riguarda la lunghezza, le tappe sono poco impegnative: la prima, partendo appunto da Peschiera, è di 18 chilometri, e così la seconda. Anche meno la terza, mentre quella più impegnativa per il dislivello è anche la più lunga: 22 chilometri. Le più brevi, completamente in piano, sono quelle finali. Per chi è ben allenato è certamente possibile accorpare le tappe, ma leggendo la Guida ci si accorge che non conviene, perché per ogni sosta c’è tanto da vedere. E considerando che, purtroppo, la percentuale di superficie in asfalto è considerevole (una media del 40% a tappa con punte del 70%) diventa ulteriormente consigliabile. Per ogni tappa l’autore propone almeno 1 deviazione, per divertirsi ad esplorare luoghi limitrofi che meritano attenzione.
Per chi preferisce una scelta più specifica, la Guida propone dei percorsi selezionati: gli appassionati di archeologia possono optare per quello in 4 giorni, quelli dei castelli per uno da 6, mentre chi ama le cime può percorrere, in 2 giorni, i sentieri di montagna che consentono di vedere il lago dall’alto.
Conclusioni
Questa è la classica Guida da poltrona e da zaino. Serve ad immaginare il viaggio e a organizzarlo, ma va anche tenuta con sé in cammino perché riassume molto bene tutto quello che ci si trova intorno, con preziosi suggerimenti sulle cose più interessanti da vedere. Il giro del Garda si presta alle necessità organizzative di ogni tipo, perché ha un’ottima ricettività e, per struttura e trasporti, è tranquillamente alla portata di brevi periodi di vacanza. Può essere destinazione ideale per un week end per i camminatori del Nord e un inconsueto programma per chi viene da più lontano e ha una settimana a disposizione. Gli uni e gli altri torneranno a casa con tante nuove immagini negli occhi e avendo fatto molte scoperte. Insomma, è un itinerario perfetto per quelli che amano camminare non solo per camminare ma anche per conoscere.
Vivo a Roma e in Trentino. Giornalista professionista, appassionata di outdoor, scrivo prevalentemente sulle tematiche legate alla montagna, al trekking e ai cammini. Mi piace condividere le meraviglie che incontro, e per questo collaboro all’organizzazione di trekking in posti poco conosciuti, dal Molise all’Australia.
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