A piedi da Canterbury a Losanna, con occhi nuovi sulla Via Francigena - AttrezzaturaTrekking.it
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Scritto da Daniela De Sanctis

A piedi da Canterbury a Losanna, con occhi nuovi sulla Via Francigena

Confesso che è una delle guide che ho atteso con più impazienza. Il Volume 1 della Pilgrim Route Walking the Via Francigena – part 1, da Canterbury a Losanna, colma un vuoto dell’editoria nostrana. Il crescente interesse per la Via Francigena sta portando sempre di più gli appassionati a percorrere la ricca porzione italiana, dal Gran San Bernardo a Roma e, proseguendo per la Via Francigena nel Sud, a Santa Maria di Leuca, e parecchi hanno poi voglia di continuare sulle tratte in Gran Bretagna, Francia, Svizzera. Ma per trovare qualcosa bisogna andare avere grandi colpi di fortuna in librerie che conservano edizioni fuori commercio. Anzi, bisognava.

La casa editrice Cicerone, infatti, ha saggiamente dedicato una gustosa trilogia alla Via Francigena da Canterbury a Roma. Il primo volume, appunto, parte dalla città di Sigerico per fermarsi a Losanna, il secondo segue la traccia Losanna-Gran San Bernardo-Lucca e il terzo quella da Lucca a Roma. L’autore di tutti e tre è Sandy Brown, un religioso americano appassionato di pellegrinaggi, che vive in Toscana ed ha percorso, a piedi o in bicicletta, oltre 14mila chilometri. Innamorato dell’Italia e della Francigena, esperto di Storia medievale, ha dedicato anni di lavoro a questo percorso che ama e che conosce profondamente. Infatti ne interpreta perfettamente lo spirito. “La Francigena” scrive nella prima pagina del primo volume “non è un Cammino come gli altri. E’ un pellegrinaggio internazionale, fondato sull’idea che camminare attraversando vari confini possa trasformare tanti popoli in uno solo“. Espressa con parole diverse, è la visione di Massimo Tedeschi, presidente Aevf, che ha curato la prefazione. Aprire questo volumetto di piccolo formato e grande sostanza vuol dire immergersi già nel viaggio, sia perché è in inglese – e questo già ci porta in un’altra dimensione – sia perché le descrizioni sono così accurate da rendere evidente che chi scrive ha percorso ogni tappa, probabilmente anche più volte. Leggerlo è un piacere, a prescindere dal programma di viaggio a piedi che si sta facendo.

Ogni sezione viene introdotta da una breve descrizione di contesto, una cartina generale e un profilo altimetrico di tutte le tappe. Ogni tappa è corredata da una cartina essenziale, dalle informazioni tecniche sui dislivelli e le distanze, dalla descrizione del percorso e da indicazioni sulle peculiarità storiche e artistiche da non perdere.

Utilissime e originali due delle appendici. La prima è una tabella con le distanze di ogni tappa, in quattro colonne, che consente di vedere con immediatezza quanto si procede giorno per giorno e ogni giorno quanto si è distanti da Canterbury ma anche quanto sono lontani i principali punti intermedi. La quarta colonna è per le note del camminatore, che ha, facendo i propri calcoli, la possibilità di costruirsi il percorso e le tappe su misura. L’altra appendice ripercorre il viaggio di Sigerico attraverso i toponimi, presentando per ogni tappa i nomi di allora e quelli di adesso. Un vero e proprio tuffo nel passato, che va ben oltre ciò che ci si aspetta da una Guida.

Gli itinerari e i percorsi

Gli 800 chilometri, suddivisi in 52 tappe, raccontati in questo primo volume sono alla portata della maggior parte dei camminatori, purché abbiano un minimo allenamento. Bisogna arrivare alla parte svizzera, infatti, per trovare dislivelli oltre i 500 metri. La lunghezza delle tappe, dai 15 ai 25 chilometri al giorno, e la durata indicata, dalle 4 alle 8 ore, fa capire che l’impostazione di questa Guida è particolarmente focalizzata sulla qualità del cammino, con ritmi in cui il tempo per il movimento lascia spazio al tempo per la conoscenza del territorio che si attraversa. 

Vale la pena per esempio, suggerisce l’autore dedicandole un’intera pagina, di visitare la medievale Arras, il capoluogo della regione dell’Artois (tappa 12), definita da Brown una gemma della Via Francigena per la sua atmosfera e la sua storia. La foto del tunnel sotterraneo, che l’attraversa a una profondità di 22 metri, da sola fa venire subito voglia di partire. Raccomandate le chiese rurali, non famose come l’abbazia di Canterbury ma con una propria storia da raccontare. 

Per chi ama arte e contemplazione, nel tratto iniziale c’è l’Art Trail, un percorso inaugurato nel 2021, con tre installazioni che danno al pellegrino l’occasione di una pausa all’insegna del riposo e della creatività. Per gli appassionati di storia, il castello di Peronne (tappa 14) non solo vanta una struttura del XII secolo ma ospita il più grande museo europeo dedicato alla prima guerra mondiale.

Tra sentieri in terra battuta e parti asfaltate, capita di posare i propri passi su tratti di lastricati dell’epoca gallo-romana, di attraversare campi di lavanda, vedere in lontananza mulini, camminare lungo vigneti. Se la parte storica e artistica è ricchissima, anche quella naturale offre una ricca varietà di paesaggi. Insomma, ce n’è per tutti i gusti: le bianche scogliere di Dover, la regione dello Champagne (e relative degustazioni), la campagna francese, le montagne dello Jura, i laghi di Ginevra e Losanna.

Conclusioni

Per noi italiani, la descrizione di un Cammino da parte di un autore di altra cultura aiuta a guardare la Via Francigena con altri occhi, apprezzando ancora di più le meraviglie che offre ed entrando un po’ nello spirito dei tanti viandanti che sempre più spesso si lanciano nell’avventura di percorrerla, tutta o in buona parte. E’ quindi una lettura raccomandata, sia perché, come nel caso del primo volume, si possono trovare le informazioni di servizio cui, al momento, non è dedicato nessun volume in lingua italiana sia perché, come nel caso del primo e – ancora di più – del secondo e terzo (che approfondiremo in altre recensioni), ci fa vivere il nostro Cammino come se lo percorressimo insieme ad un amico americano. 

E’ capitato a chiunque di noi di portare in giro per la propria città qualcuno che arriva da lontano e sorprendersi dell’entusiasmo con cui guarda ciò che ormai diamo per scontato o della attenzione con cui scopre particolari cui non abbiamo mai fatto caso. Ecco, questa Guida fa proprio questo effetto. 

Daniela 

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Daniela De Sanctis
Daniela De Sanctis

Vivo a Roma e in Trentino. Giornalista professionista, appassionata di outdoor, scrivo prevalentemente sulle tematiche legate alla montagna, al trekking e ai cammini. Mi piace condividere le meraviglie che incontro, e per questo collaboro all’organizzazione di trekking in posti poco conosciuti, dal Molise all’Australia.
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