Guida Trekking: la Rota Vicentina, il fascino di fare trekking lungo il Sentiero dei pescatori - AttrezzaturaTrekking.it
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Scritto da Daniela De Sanctis

Guida Trekking: la Rota Vicentina, il fascino di fare trekking lungo il Sentiero dei pescatori

Chi ama camminare al di fuori dei classici periodi di vacanza ha a disposizione una scelta di percorsi più limitata rispetto a quella dei periodi estivi, ma di grandissimo fascino. Un percorso particolarmente adatto alle stagioni meno calde, in particolare tra settembre e novembre, è quello della Rota Vicentina, in Portogallo. 

E’ appena uscito, presso Terre di Mezzo editore, un volumetto ideale per orientare i passi lungo questa meta suggestiva: “La Rota Vicentina. Lungo il Sentiero dei pescatori”. Scritta da Luciano Callegari e Umberto Gallo, la Guida descrive l’itinerario situato nella parte meridionale della costa portoghese, che partendo da Sines attraversa da nord a sud le regioni dell’Alentejo e dell’Algarve, in un paesaggio costantemente dominato dall’oceano.

Come è realizzata la Guida

Il libro offre tutte le informazioni necessarie a pianificare il viaggio, ma leggerlo è pericoloso perché la voglia di partire scatta immediata. Merito delle ottime descrizioni dei percorsi e delle due regioni attraversate, ricche di attrattive naturali e di un’atmosfera umana tutta da vivere. Le pagine iniziali motivano la scelta del percorso, che privilegia la parte costiera rispetto al cosiddetto Cammino storico, che passa più internamente utilizzando vari percorsi utilizzati un tempo dai contadini ed è, oggi, praticabile anche in mountain bike. 

La Guida descrive invece il Sentiero dei pescatori, che si snoda fino a Sagres, all’estremità meridionale del Portogallo, per poi seguire un ulteriore tratto di costa, affacciata stavolta sul Mediterraneo, fino a Lagos. Una sintetica ed utilissima parte introduttiva offre una prima idea delle tipologie di paesaggio che ci si troverà ad attraversare e descrive la cura con cui la Associazione Rota Vicentina ha creato e mantiene questi percorsi, in un ecosistema particolarmente fragile che richiede ai camminatori di affrontarli con un atteggiamento particolarmente attento alla sostenibilità ambientale. Seguono alcune pagine che ci portano in Alentejo e in Algarve, con un’analisi del contesto umano in cui si parte dalla storia romana per arrivare al fado. 

Non manca, in questo invitante assaggio di cultura portoghese, una pagina dedicata ai libri e film più significativi. Con grande sensibilità, trattandosi di un percorso non totalmente accessibile a chi ha problemi motori gli autori hanno inserito un elenco di punti particolarmente suggestivi che possono essere raggiunti anche da persone con disabilità.

Si aprono, poi, i 13 capitoletti che descrivono le tappe dell’itinerario, con tutte le informazioni necessario: cartine dettagliate, descrizione dei tracciati complete di indicazioni su lunghezza, dislivello e tipologia di fondo, le strutture ricettive e i luoghi da non perdere. Sempre sintetici ed interessanti i box di approfondimento sulle particolarità locali, storia, cultura e ambiente. 

Tra scogliere a picco, rocce di colori intensi, tratti di spiaggia a perdita d’occhio, borghi di pescatori che sembrano di un’altra epoca, la Guida accompagna in un percorso adatto a tutti coloro che hanno voglia di perdersi.

Gli itinerari e percorsi descritti 

I 220 chilometri dell’itinerario sono divisi in 13 tappe, su sterrato, asfalto e sabbia. Per difficoltà tecniche, lunghezza e dislivello tutte le tappe sono percorribili anche da camminatori non particolarmente esperti, purché attenti e consapevoli. La lunghezza di ogni tappa va da 11 a poco più di 22 chilometri, il dislivello raramente supera i 300 metri. Il fondo sabbioso, che in alcune tappe è piuttosto prolungato, può comportare tempi di percorrenza più lunghi, da non sottovalutare, come non sono da sottovalutare le maree oceaniche. 

La struttura di questo itinerario permette di percorrerlo da nord a sud, che è il senso scelto dagli autori, come da sud a nord, ma soprattutto di alloggiare più notti nello stesso posto, tornando ogni mattina al punto di partenza tramite l’ottima rete di mezzi pubblici locali, accuratamente descritta in ognuno dei 13 capitoli. E’ la modalità, sempre più apprezzata, del “cammino stanziale”, che consente migliori trattamenti economici negli alloggi e, diminuendo i lavaggi della biancheria, dà un contributo alla riduzione dell’impatto ambientale.

In alcune tappe, inoltre, è possibile compiere dei cammini circolari, che consentono di scoprire più approfonditamente alcune zone dell’entroterra e poi riprendere il percorso dal punto in cui era iniziata la deviazione.

Conclusioni

Questo tipo di itinerario è perfetto per chi, camminando, ama guardare un paesaggio che cambia continuamente e che ci mette di fronte alla potenza della natura anche senza raggiungere grandi altezze. 

La Guida è uno strumento prezioso per conoscerlo, e offre non solo tutte le indicazioni per arrivare e percorrere i sentieri ma anche quelle per fermarsi, immergendosi nelle atmosfere di piccoli porti, scendendo in baiette deserte, incantandosi a guardare le pareti di rocce multicolori, le falesie erose dal vento o la potenza delle onde. Dà, analogamente, ottimi spunti per chi vuole fare un viaggio misto, che associ il trekking a giornate di mare, gustando meraviglie naturali come le Dune di Almograve o la spiaggia di Odeceixe. E’ l’ideale per chi vuole organizzarsi e muoversi con flessibilità e in autonomia.

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Daniela De Sanctis
Daniela De Sanctis

Vivo a Roma e in Trentino. Giornalista professionista, appassionata di outdoor, scrivo prevalentemente sulle tematiche legate alla montagna, al trekking e ai cammini. Mi piace condividere le meraviglie che incontro, e per questo collaboro all’organizzazione di trekking in posti poco conosciuti, dal Molise all’Australia.
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