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I Am Montanaro
Scritto da Alberto

Perché i montanari sono scontrosi

Burberi, truci, bocca chiusa, occhi freddi, silenziosi. Spesso i montanari vengono visti come gente scontrosa, asociale, che odia le persone, quasi dei cattivi.

Ma come mai?

Innanzitutto occorre chiedersi chi li vede così. Le prime impressioni raramente sono corrette, ci sono molti fattori in gioco. Molte volte la causa della scontrosità delle persone potrebbe essere semplicemente dovuta da una giornata no, da un evento particolare che ha generato malumore, da un evento temporaneo.

Eppure spesso si sente parlare dei montanari come di persone scorbutiche, asociali e difficili alla compagnia.

Per mia esperienza posso dire che per certi versi è proprio così, ma vediamo perché.

Vivere in montagna

La vita in montagna è faticosa e ricca di sacrifici. Si è lontani da tutto e tutti, si vive spesso in solitudine e il lavoro è duro, a prescindere da ciò che si fa.

Raramente chi vive in montagna abita in un alloggio o in un appartamento, sarebbe quasi un controsenso. Solitamente si vive in una casa circondata dal verde, uno di quei posti che vengono benissimo in foto e che fanno sognare molti.

“Nella prossima vita vado a vivere in montagna”

Ma per mantenere un luogo “da fotografia“, bello, pulito e abitabile, occorre molto lavoro, lavoro fisico stancante e pesante. La natura è bella, ma implacabile.

La natura senza l’intervento umano è caos, è giungla.

Vi siete mai avventurati in un bosco non curato da qualche anno? È tutt’altro che affascinante. Invece, un bosco pulito e gestito può diventare un piccolo paradiso in terra.

Ebbene, tenere pulito un bosco è un’attività molto faticosa.

Rimuovere rovi ed erbacce, spazzare foglie e mantenere puliti i sentieri non è un lavoro da poco. Fortunatamente oggi, possiamo disporre di macchinari a motore che aiutano notevolmente, ma pulire un paio di chilometri di sentiero in salita con un decespugliatore da 6 Kg, che vibra di continuo, non è un’impresa molto semplice.

Lo stesso vale per un normale prato. Un conto è tagliare l’erba in un giardino, tutt’altra cosa è falciare un prato. Occorrono macchinari e molto lavoro. Solitamente l’erba poi viene raccolta e utilizzata come fieno per gli animali, almeno così accade dalle mie parti.

La montagna costa fatica

Perciò, se vi avventurate in montagna una domenica pomeriggio di sole e vi fermate a fare un picnic su un bel prato verde, non dovete stupirvi troppo se il proprietario del terreno arriva e vi caccia via con rabbia. Siete entrati nella sua zona, che ha faticato per tenere pulita e abitabile.

È come se qualche sconosciuto arrivasse a mangiare merenda nel salotto di casa vostra, dove avete appena passato l’aspirapolvere. Certo non è il massimo come paragone, ma può rendere l’idea.

Ciò non toglie che la buona educazione dovrebbe sempre essere alla base di qualsiasi rapporto. Non è bello essere cacciati via bruscamente da un prato, ma non lo è nemmeno pretendere di poter stare in casa d’altri senza nemmeno chiedere.

Il mio personale consiglio è di provare a chiedere al padrone prima di mettersi a sostare o campeggiare nelle proprietà che sembrano libere, ma a volte, possono non esserlo. La cosa peggiore che può capitarvi è una risposta negativa, ma molto spesso non sarà così.

Dico questo per esperienza personale. Se leggete i miei post su AttrezzaturaTrekking.it, sapete già che ho la fortuna di possedere una piccola casetta in legno in montagna, circondata dall’erba. Ebbene spesso mi capita di arrivare lassù e trovare gente sdraiata sui miei prati, intenti a prendere il sole o godersi un buon pic-nic.

Non penso di essere già diventato un burbero lupo di montagna, ma devo ammettere che sovente questi comportamenti mi fanno arrabbiare. Ho però notato che se queste persone, dopo avermi visto arrivare, vengono a salutare e mi domandano se possono rimanere, allora la cosa smette di darmi fastidio, anzi. Spesso si inizia a parlare e si finisce per cenare insieme.

Se però mi ignorano e continuano a fare come se non esistessi, allora le cose cambiano e divento veramente un vecchio burbero, pronto a uscire e cacciare via gli estranei ???.

Conclusione

Spero di essere riuscito a mantenere un tono scherzoso in queste parole.

La vita di montagna è dura, un conto è andarci un weekend, tutt’altra cosa è viverci tutto l’anno. Fra i montanari si crea un legame, si è tutti parte dello stesso ambiente e ci si supporta a vicenda.

Quando però si entra in contatto con persone che vengono da altri mondi, che fanno altre vite, allora si è più chiusi, meno aperti e pronti a difendersi.

Dalla mia esperienza posso dire che i montanari sembrano scontrosi, ma non lo sono affatto. Dietro i loro visi burberi si nascondono spesso personalità molto interessanti, artistiche, poetiche, sincere.

Bisogna solamente fare attenzione al modo con cui ci si porge: loro vivono quelle zone nel bene e nel male, l’estate con il sole e l’inverno con il gelo, si affaticano per mantenerle belle ed abitabili, ci lavorano, le coltivano, le vivono.

Perciò, ogni volta che qualcuno inizia a sparare giudizi sui montanari inizio ad alterarmi, perché quasi sempre a giudicare è gente che vive comodamente in un condominio con ascensore e parcheggio privato.

Prima di giudicare occorre conoscere, sapere e rispettare.

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Alberto
Alberto

Ho un diploma in Informatica e una laurea in Teologia. Di mestiere sono uno Web Developer, nel tempo libero mi dedico alla montagna e alla scrittura. instagram | Sito Web


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