La Francigena del Sud, un ponte tra Europa e Mediterraneo
Da Roma a Santa Maria di Leuca, 930 chilometri alla scoperta dell’Italia del Centro Sud
Nel grande fermento che da qualche tempo caratterizza il mondo dei viaggiatori a piedi, la Via Francigena sta facendo, in Italia, una fortissima azione di traino. E’ quello che può essere considerato nel nostro Paese, per lunghezza, storia, importanza e organizzazione, il cammino dei cammini, e il numero di coloro che ne percorrono un tratto, o tanti, cresce esponenzialmente di anno in anno, così come cresce l’interesse di quelli che lo coltivano come sogno nel cassetto.
Giunge, quindi, a colmare una attesa ricca di aspettative la guida “La Via Francigena del Sud”, pubblicata da Terre di Mezzo con la collaborazione di diverse Istituzioni delle Regioni interessate. Il libro descrive il tratto da Roma a Santa Maria di Leuca, che nel 2019, grazie all’Associazione Europea delle Vie Francigene, è stata inclusa nella certificazione di Itinerario culturale del Consiglio d’Europa, fino ad allora assegnata al tratto Canterbury-Roma. Da allora la Francigena si sta facendo conoscere sempre più come un percorso che unifica l’Europa e ne valorizza le bellezze e le diversità. Questo volume aiuta a percorrere il tratto forse meno conosciuto ma altrettanto ricco di tesori e valori.
Fanno parte di questo processo di crescita gli autori: Angelofabio Attolico, Claudio Focarazzo e Lorenzo Lozito, tre esperti che non solo conoscono bene la Francigena del Sud ma l’hanno aiutata a delinearsi e ne curano la valorizzazione.
Indice:
Il Percorso
Le origini della Via Francigena risalgono al terzo secolo dopo Cristo ma è subito dopo l’anno Mille che il percorso acquista la sua identità, sul fervore dei pellegrinaggi da e per Gerusalemme, che si svolgevano in buona parte sulle vie consolari. Col tempo, il carattere religioso di questo Cammino si disperde, mentre acquista consistenza quello di interscambio di merci e cultura. Per questo, più che una vera e propria Via, questa è un fascio di strade che da un asse centrale (le strade romane) man mano si creano come percorsi alternativi, a seconda dei contesti territoriali. E’, sostanzialmente, una direttrice utilizzata dalle genti dell’Europa settentrionale per raggiungere prima Roma e poi i porti di imbarco per la Terra Santa. Difficile, quindi, trovare Vie che siano altrettanto ricche di storia e cultura. Per questo le 45 tappe della Francigena del Sud sono tappe non lunghe, che lasciano il giusto tempo alla conoscenza dei luoghi.
Lazio, Campania, Basilicata e Puglia sono le regioni attraversate, che negli ultimi anni hanno sviluppato notevolmente la rete di accoglienza e la cura dei sentieri, grazie anche all’apporto del volontariato locale. E’ un lavoro in continuo divenire, avverte la Guida, quindi è bene verificare che le strutture ricettive siano attive nel periodo prescelto. L’intero tracciato è stato geolocalizzato, suddiviso in tappe e caricato sul sito www.viefrancigene.org, dove è disponibile anche tramite app.
Le prime 11 tappe sono nel Lazio, e hanno inizio da piazza San Pietro, dove si conclude il percorso che nasce a Canterbury, per proseguire attraverso gli scenari della Capitale, calcando il basolato dell’Appia Antica. La prima parte si snoda all’interno, tra parchi archeologici, abbazie medievali, paesaggi rurali. Un tratto, poi, si affaccia sulla costa tirrenica, tra Terracina e Formia. Si entra poi in Campania, piegando di nuovo verso l’interno e attraversando luoghi storici come Teano o gioielli medievali come il borgo di Pietramelara. In questi tratti si attraversa l’Appennino meridionale, ma i dislivelli non superano mai i 400-500 metri. In Puglia si percorre quasi la metà dell’intera Francigena del Sud, attraversando il Tavoliere per poi arrivare a Bari e da lì restare, fino a Brindisi, su sentieri vista mare, per poi ripiegare all’interno, tra distese di ulivi e muretti a secco, fino all’arrivo dove si incrociano due mari e si può sognare di andare al di là del Mediterraneo: Santa Maria di Leuca. Viene anche proposta la variante che, da Troia, porta in 5 giorni a Monte Sant’Angelo, da dove il cammino prosegue sulla costa per riprendere, a Bari, il tratto “ufficiale”.
Le tappe sono, in media, sui 20-22 chilometri, a volte soltanto 12, ma per ognuna ci sono tantissime cose da vedere e fare. Solo in due casi si arriva a 30 chilometri al giorno. Il percorso è divisibile in porzioni di varia lunghezza, che permettono anche a chi ha solo i fine settimana disponibili di percorrere la Francigena del Sud poco alla volta.
Com’è strutturata la Guida
Il volume offre tutte le informazioni per orientarsi nel mondo molto composito della Francigena, dove ogni tappa presenta possibili varianti. Per ogni tappa, una cartina geografica offre una visione generale del percorso, mentre un grafico indica i dislivelli. Un efficace sommario sintetizza le caratteristiche della giornata, inserisce nel contesto geografico e segnala le particolarità cui prestare maggiore attenzione. Non mancano le indicazioni di servizio, in particolare quelle sui mezzi pubblici. Alla parte di più stretta descrizione del sentiero, molto particolareggiata, fanno da rinforzo le pagine su cosa c’è da vedere nei luoghi attraversati.
Da leggere con attenzione le pagine iniziali, che fanno capire perché la Francigena è un Cammino diverso da tutti gli altri per la sua storia complessa e per la varietà dei territori che attraversa e congiunge. Aiutano, anche, a capire l’intenso lavoro che si sta facendo perché le persone possano avere la possibilità di camminarci.
La fine del volume ci apre ulteriori orizzonti, costituiti da due percorsi che potremmo chiamare “grandi varianti”: la Litoranea e la Bradanica. La prima collega Monte Sant’Angelo a Bari, con 145 chilometri suddivisi in 9 tappe. La seconda attraversa la valle scavata dal fiume Bradano, da Ordona a Matera, con 200 chilometri e 10 tappe, su antichi tratturi e vie di pellegrinaggio medievali.
Conclusioni
Indispensabile sia per programmare un vero e proprio viaggio sulla Francigena sia per avventurarsi un paio di giorni, la Guida è di quelle da non togliere dallo zaino. Tutti i mesi, anche quelli invernali (meglio, anzi, evitare luglio e agosto nelle tappe pugliesi), sono buoni per percorrere questa parte di Via, e per chi fosse già convinto di partire è disponibile anche un’edizione a pacchetto con le credenziali. Se volete, potete partire anche subito. Buon Cammino!
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Vivo a Roma e in Trentino. Giornalista professionista, appassionata di outdoor, scrivo prevalentemente sulle tematiche legate alla montagna, al trekking e ai cammini. Mi piace condividere le meraviglie che incontro, e per questo collaboro all’organizzazione di trekking in posti poco conosciuti, dal Molise all’Australia.
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