Come organizzare un Cammino Sostenibile
Durante un cammino si viaggia a passo lento, a volte lentissimo con il peso sulle spalle, attraversando sentieri, mulattiere, strade acciottolate di paese, rocce e corsi d’acqua. Affrontare e organizzare un cammino sostenibile è una scelta di vita: il contatto con la natura è totale e l’impatto con l’ambiente è assolutamente azzerato.
Si respira aria pulita e genuina, si stacca la mente dai ritmi frenetici del lavoro e della città, si ascoltano rumori difficilmente udibili seduti nel proprio ufficio. La percezione del nostro occhio inizia ad aumentare lentamente a 360°, vediamo cose mai viste prima, nuove piante, fiori, alberi e se fortunati qualche animale della nostra bellissima fauna.
Dopo ore passate nei boschi iniziamo a riconoscere anche i rumori, bisogna sforzarsi a guardare oltre ed affinare tutti e 5 i sensi avendo massimo rispetto di tutto, perché bisogna ricordarsi che in questi ambienti l’uomo è ospite.
Prima di organizzare un cammino sostenibile dobbiamo pensarlo nella testa, avere la concezione di sostenibilità che oggi poche persone riescono a trasmettere.
Indice:
Attrezzatura da trekking per affrontare un cammino sostenibile
È un punto importante, fondamentale per portare a termine un cammino senza grossi segni evidenti sul corpo, ma soprattutto per la salute di chi sceglie di avventurarsi in questa esperienza.
L’attrezzatura da trekking è la compagna del vostro cammino, bisogna sceglierla con cura e senza risparmiare sui materiali.
Ecco una lista delle mie cose essenziali da cui partire per affrontare un cammino o una qualsiasi escursione di trekking:
- Scarpe da trekking, meglio se in goretex e di ottima qualità. Sono il motore del cammino, il punto di contatto giornaliero con l’ambiente, il punto di maggior corrosione. L’errore da non commettere è quello di utilizzarle nuove senza mai averle testate almeno per gli stessi chilometri da affrontare. Io preferisco quelle alte per tutte le stagioni, hanno una protezione migliore sulle caviglie e consentono di avere un ottimo attacco a terra;
- Lo zaino è il secondo punto in ordine di importanza. Deve sopportare urti, sobbalzi continui ed il peso al suo interno. Nel commercio di oggi ne esistono di tutti i tipi, ma bisogna sentirselo stampato sulla schiena;
- Il vestiario da trekking varia in ogni stagione e per qualsiasi ambiente naturale ci si trovi, bisogna avere a disposizione larga scelta e capire cosa portare e cosa non portare nello zaino. Un consiglio buono è sempre quello di vestirsi a cipolla.
Questi tre punti sono la base per i miei cammini, a cui aggiungo e tolgo in base alla lunghezza, difficoltà e condizioni meteorologiche.
Come prepararsi ad affrontare un cammino
Come tutti gli sport, anche il trekking necessita di un periodo di allenamento e preparazione allo sforzo. Ecco perché è importante allenarsi prima di organizzare un cammino sostenibile.
Non importa se sei uno sportivo, se corri ogni giorno, giochi a calcio o pallavolo: camminare con il peso costante sulla schiena per 6/8 ore al giorno e per almeno una settimana può mettere a dura prova qualsiasi persona.
Qualche settimana prima di affrontare un cammino è bene mettersi in moto iniziando a macinare chilometri, provando le scarpe (se nuove), rinforzando la schiena con flessioni e trazioni abituandola allo sforzo. Tutte operazioni che possono essere effettuate anche a casa in autonomia.
Fare trekking significa che il corpo muove tutti i muscoli del nostro corpo, anche quelli che non conosciamo e che vi faranno male dopo il primo giorno. Camminare è uno sport completo.
A questo proposito potrebbe interessarti l’allenamento per trekking lunghi: leggi questo articolo.
Come scegliere il cammino adatto a te
Non esiste una regola su quale cammino intraprendere. Spesso lo scegliamo in base alla popolarità, al fascino o per sentito dire.
Il consiglio che voglio darvi è di cercare cammini nuovi che sono sulla rampa di lancio per diventare i futuri sentieri dei camminatori.
In tutte le regioni d’Italia abbiamo almeno un cammino: perché non partire da quello per promuoverlo ed incentivare l’economia locale? Anche questo, per chi non lo sapesse, rientra nel viaggiare in maniera sostenibile e responsabile.
Alimentazione: cosa mangiare durante un cammino
Anche in questo caso la corretta pianificazione consente di avere il giusto apporto calorico ed uno zaino non troppo pesante.
Sono tante le varianti da prendere in considerazione che cambiano notevolmente se si decide di viaggiare con budget limitato. Nei successivi articoli si andranno ad analizzare più nello specifico cosa portare in un cammino, sia dormendo in tenda sia utilizzando le strutture ricettive locali.
Scelta dei compagni di viaggio
E’ un tasto dolente per chi come me ed altri viandanti è abituato a camminare in solitaria. E’ una scelta personale dettata anche da momenti particolari della nostra vita.
Viaggiare in solitaria ha molti pro e pochi contro. Sono dell’idea che alcuni cammini devono essere percorsi in solitaria, altri con compagni fidati come il proprio partner, familiari o amici.
Durante i cammini, l’aiuto del compagno di viaggio è importante per molti aspetti, da quello morale a quello fisico.
Camminare lungo i sentieri nella natura più selvaggia richiede sempre una massima attenzione e nei cammini emergenti, di cui parlavo nel precedente paragrafo, sono esattamente così: impervi e poco trafficati tale da richiedere accanto a se una persona che possa trasmetterti le stesse sensazioni.
E tu? Leggendo l’articolo ti è venuta voglia di organizzare un cammino sostenibile? Raccontacelo qui sotto nei commenti o nella nostra Community su Facebook!