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Scritto da Daniela De Sanctis

Due vie per Santiago, per molti ma non per tutti

Chi ha già percorso il Cammino di Santiago nella sua versione più conosciuta, nota come il Cammino Francese, o chi non lo ha percorso ma lo farebbe se non fosse tanto frequentato troverà, nella nuova pubblicazione di Terre di mezzo Editore, un’ottima fonte di ispirazione per nuovi progetti di viaggio con zaino e scarponi. A Santiago lungo il Cammino Primitivo e il Cammino del Salvador propone un duo di itinerari collegati che conducono alla meta in oltre 420 chilometri di sentieri impegnativi. Due vie per Santiago, per molti ma non per tutti.

A scrivere la Guida è Donatella Capizzi Maitan, che affianca l’attività di avvocato a quella di pellegrina esperta, che ha percorso più volte molte delle Vie che, tra Spagna e Portogallo, arrivano alla città di San Giacomo. Il suo lavoro non trascura alcun particolare, dalla tabella con le parole del Cammino alle avvertenze pratiche per affrontare due percorsi che, più di altri, richiedono di misurare bene le proprie forze.

Come è strutturata la Guida

Come sempre, nei volumi della collana “Percorsi”, una ricca parte iniziale introduce al contesto generale in cui nasce e si sviluppa il percorso descritto. In questo caso, pagine quanto mai opportune ricostruiscono la storia di tutte le varianti, ben 8, che da vari punti della Spagna e del Portogallo portano a Santiago. Una storia che muove i primi passi alla fine del Primo Millennio, e che nei secoli ha accresciuto, da una parte, il suo senso di spiritualità – laica o religiosa che sia – dall’altra si è tradotta in un’occasione di sviluppo per territori poco conosciuti e fuori dai grandi circuiti.

Le vicende generali si focalizzano poi sulla genesi del Cammino del Salvador e del Cammino Primitivo, presentando per entrambi sia la situazione del passato che quella attuale. Il primo è stato riscoperto e perfettamente attrezzato appena quindici anni fa. Il secondo, pur essendo situato in luoghi intriganti come la Galizia e le Asturie, è frequentato da appena il 5% dei pellegrini, contro il 51% del Francese. “Il Cammino del Salvador – scrive l’autrice – offre panorami grandiosi e permette di attraversare zone pressoché incontaminate”. Chi, insomma, cerca un’esperienza più particolare qui la trova.

Per affrontarla, la Guida offre tutte le informazioni necessarie, tappa per tappa. Ognuna è corredata da cartina, indicazioni su distanze dislivelli e durata, informazioni sulla ricettività e consigli su cosa vedere. Ma soprattutto c’è una descrizione accurata del percorso, che permette di prevedere delle varianti nel caso di quelle molto impegnative e consiglia i migliori orari per affrontare i sentieri.

Non mancano due pagine dedicate agli “Assaggi di Cammino”, dove vengono suggeriti quattro itinerari brevi (da un week-end lungo a una settimana) per un primo approccio sufficiente a comprendere tutta la suggestione di questi percorsi.

Gli itinerari e i percorsi

Il Cammino del Salvador è lungo 120 chilometri e collega Leon a Oviedo, attraversando la Cordigliera Cantabrica. Da Oviedo parte il Cammino Primitivo, oltre 300 chilometri, che attraversa le montuose Asturie occidentali, passa in Galizia e si riallaccia al Francese all’altezza di Melide, dove le pendenze si fanno meno impegnative. Sono tracciati che hanno una storia antica, di cui si godono numerose testimonianze – dall’epoca romana al gotico spagnolo al pre-romanico – se ci si prende il tempo per osservare oltre che per camminare, e fanno attraversare il cuore della Spagna Verde, dove piove spesso. Entrambi sono, scrive l’autrice, “solitari, faticosi ed emozionanti, e portano a scoprire zone della penisola iberica che, altrimenti, difficilmente sarebbero meta di un viaggio.

Il periodo per mettersi in cammino va ponderato attentamente: il Cammino del Salvador, infatti, si sviluppa tra gli 800 e i 1670 metri di altitudine (per poi scendere ai 300 metri di Oviedo), quindi in alcuni tratti, tra dicembre e gennaio, si trova spesso la neve, mentre in aprile e maggio sono frequenti le gelate. Le tappe sono 5, tra i 14 e i 32 chilometri di lunghezza, ma quello cui bisogna prestare attenzione è il dislivello, in particolare nelle tappe 2 e 3, che scorrono su veri e propri sentieri di montagna. Per chi non ha problemi di tempo, un consiglio è spezzare in due l’ultima tappa, lunga quasi 33 chilometri con quasi 1000 metri di dislivello in salita e qualcuno di più in discesa. Un ottimo modo per godere le bellezze della capitale delle Asturie, meta finale di questa tratta.

Il Cammino Primitivo si mantiene in buona parte sui 600 metri di quota ed è caratterizzato da numerosi saliscendi che puntellano sia le parti nel bosco che quelle su sterrato o asfalto. Sono 13 tappe, medie o impegnative, con una lunghezza media di 25 chilometri al giorno che arriva, nella n. 10, a 32. In genere, i dislivelli giornalieri vanno dai 400 ai 1000 metri, e in alcuni casi mettono a dura prova i camminatori.

Molti tratti sono solitari, tranquilli, l’ideale per chi, camminando, cerca atmosfere fuori dal caos e luoghi autentici e non si fa spaventare da alcuni chilometri in cui il paesaggio è sempre uguale. Dove ci sono tracce umane, sono di grande interesse. Le tappe 8 e 9, per esempio, riservano sorprendenti vestigia dell’epoca romana, in particolare a Lugo, mentre quelle iniziali scorrono in un paesaggio privo di tracce umane, con alcuni tratti dove è possibile avvistare le aquile. 

Conclusioni

Il doppio itinerario proposto è, con tutta evidenza, lontano dalle folle e dai gruppi organizzati. L’ideale per chi vuole camminare con il gusto del pellegrinaggio di una volta. Da consigliare, particolarmente, agli appassionati di montagna che vogliono cimentarsi per la prima volta con un Cammino: questi 420 chilometri, infatti, mettono insieme i due mondi, con soddisfazione assicurata.

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Daniela De Sanctis
Daniela De Sanctis

Vivo a Roma e in Trentino. Giornalista professionista, appassionata di outdoor, scrivo prevalentemente sulle tematiche legate alla montagna, al trekking e ai cammini. Mi piace condividere le meraviglie che incontro, e per questo collaboro all’organizzazione di trekking in posti poco conosciuti, dal Molise all’Australia.
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