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I Am Montanaro
Scritto da Daniela De Sanctis

Camminando tra i Sapori Italiani

Ci sono Guide solo da camminatori, che si leggono per scoprire nuovi percorsi o progettare nuovi viaggi, e Guide che catturano anche chi non ha mai messo gli scarponi ai piedi. E’ certamente questo il caso di “Il gusto di camminare“, un libro originale che mette insieme grandi passioni e convinzioni, come gastronomia e viaggio lento, conducendoci in un viaggio ricco di cultura, profumi, storie e, appunto, delizie culinarie.

Irene Pellegrini e Barbara Gizzi propongono, infatti, itinerari gastronomici e di trekking ripercorrendo da Sud a Nord porzioni del Sentiero Italia Cai e collezionando meraviglie legate alla ricchissima tradizione di ogni luogo e, soprattutto, alla storia delle persone che, nell’era dell’alta velocità e dei grandi numeri, continuano a dedicarsi – quando non le recuperano – a produzioni di qualità inarrivabile.
Ne derivano pagine dalle quali è veramente difficile staccarsi.

Gusto di camminare
Gusto di camminare

Come è realizzata la Guida

Pubblicato da Slow Food in collaborazione con il Club Alpino Italiano, questo volume di quasi 400 pagine è tutto da leggere, sia per i contenuti che per l’accuratezza con cui è realizzato, dalla carta proveniente da fonti gestite in maniera responsabile ai tanti incontri che costellano il cammino delle autrici e offrono in continuazione suggestive scoperte.

Ogni regione ha un proprio capitolo ma, soprattutto, un cibo di riferimento, che diventa la bussola del percorso. La Campania viene attraversata rintracciando la storia del provolone del monaco, che risale addirittura a due secoli prima di Cristo e porta le autrici in uno dei percorsi più noti agli amanti del trekking, quello dei Monti Lattari. L’Alta Via dei Monti Liguri e la Val Maira di Nuto Revelli aiutano a ricostruire la storia dell’acciuga dal Piemonte alla Liguria. Sulle tracce dello zafferano, Irene ed Elena attraversano la piana di Navelli, in Abruzzo, e già che ci sono ripercorrono per due giorni i passi dei pastori sul Tratturo Magno, fino a L’Aquila. Perché anche arrivare a piedi in una città, osservano a ragione, ha il suo gusto, e loro lo assaporano tutto.

Ciascun capitolo, quindi, ha uno o più prodotti intorno ai quali si ricostruisce la storia umana che li ha portati fino a noi, in tutta la sua complessità, descrivendo gli itinerari, a piedi o in bici, gli incontri con gli esperti del cibo o del luogo, le specialità gastronomiche assaggiate e, qualche volta, antiche ricette. Ognuno è concluso da alcune pagine con “Consigli di viaggio lento”, che raccontano il percorso, ne sottolineano le particolarità culturali e offrono le indicazioni di servizio necessarie, sempre con grande attenzione ai particolari e alle sensazioni. Non manca la possibilità di scaricare la traccia dell’itinerario, tramite un QR code.

Gli itinerari e i percorsi

Sicilia, Calabria, Campania, Lazio – Abruzzo, Toscana, Liguria – Piemonte, Veneto – Friuli Venezia Giulia sono le regioni raccontate in questo fantastico viaggio lento che ha ripercorso diversi tratti del Sentiero Italia del Cai, noto come uno dei Sentieri più lunghi del mondo e presumibilmente con pochi rivali per ricchezze naturalistiche, culturali e antropologiche. Tre quarti di queste pagine – osserva Paolo Rumiz nella prefazione – percorrono l’Appennino e non le Alpi. Iniziano dalle terre più vicine all’Africa e finiscono a Trieste, ai confini con l’Europa centrale. E se il camminare, nel sentire delle autrici, non è solo un fine ma un mezzo per ricostruire storie, i tracciati suggeriti e percorsi sono di tutto rispetto, a volte decisamente impegnativi. 

Qualche esempio. Quattro giorni in Sicilia, da Trapani a Scopello, passando per un luogo magico quale la Riserva dello Zingaro, con dislivelli giornalieri che arrivano a 750 metri. O un tratto del Sentiero Italia in Aspromonte, che – sempre in o 4 o 5 giorni – da Gambarie porta al Passo della Limina e di qui a Mammola, paese montano dove il pesce stocco è diventato protagonista della tavola e dell’economia. O, ancora, tra Lazio e Abruzzo, ripercorrendo le vie del baratto, si cammina da Sora a Barrea per 51 chilometri e 2300 metri complessivi di dislivello. E per chi vuole gustare camminate di un giorno, non mancano le possibilità: dal sentiero 51 del Cai che porta al Monte Penna partendo da Chiusi della Verna (Toscana) al Sentiero degli Acciugai, 6 chilometri, in Val Maira. Per quanto impegnative, comunque, tutte le tappe sono focalizzate su una dimensione di scoperta dove la sosta, la chiacchiera in un caffè, la scoperta di una piccola storia valgono quanto una cima panoramica. 

Conclusioni

Molto spesso, per chi parte zaino in spalla l’obiettivo principale non è la meta ma il viaggio in sé. In questo libro, il percorso è il mezzo che conduce ad una conoscenza che va ben oltre quella dell’enogastronomia: partendo da un determinato prodotto, man mano si estende a secoli di vicende umane, spostamenti, incroci di popoli e tradizioni. Un viaggio così completo non può avere limiti di spazio e di tempo, così come non può averne il suo racconto. 

Questo libro è, quindi, per persone che sanno porre un limite alla fretta. Un libro da leggere a casa, un po’ per volta, per magari partire qualche giorno, assaporarne qualche suggerimento, tornare e lanciarsi, dalle pagine successive, verso nuove scoperte. Apprezzando con maggiore cognizione di causa la ricchezza da cui noi italiani siamo circondati.

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Daniela De Sanctis
Daniela De Sanctis

Vivo a Roma e in Trentino. Giornalista professionista, appassionata di outdoor, scrivo prevalentemente sulle tematiche legate alla montagna, al trekking e ai cammini. Mi piace condividere le meraviglie che incontro, e per questo collaboro all’organizzazione di trekking in posti poco conosciuti, dal Molise all’Australia.
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